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- Kazak Mogan
Questo esemplare, realizzato nel Caucaso sud-orientale, proviene dalle steppe aride di Muganskaja, confinanti con la regione del Talish e del Karabakh. E’ stato annodato dai Nogai, gruppo nomadico di turchi azeri di origine centro-asiatica che, fino al primo quarto del XX secolo, praticavano regolarmente la transumanza estiva delle greggi sulle montagne del vicino Karabakh.
Questi tappeti, definiti in genere Mogan (Mughan, Moghan) ed attribuiti a comunità nomadi, o comunque costrette dalla povertà del terreno a lunghe migrazioni stagionali, sono straordinari. Per una produzione così primitiva, infatti, la struttura è ineccepibile, i disegni hanno spesso un’alta definizione e la gamma dei colori utilizzati è particolarmente ricca, rendendo così questa manifattura degna di una produzione cittadina.
Il motivo principale del campo, diffuso oltre che nel Caucaso, anche in produzioni anatoliche, turcomanne e persiane, è presente in molti quadri del pittore olandese Hans Memnling (da cui prende il nome “Memling gul”), che alla fine del XV secolo era solito dipingere proprio questa tipologia di tappeti ai piedi di Madonne in trono.
L’esemplare qui pubblicato è particolarmente raro per il colore giallo della cornice principale e il bianco del campo centrale. Il motivo centrale è contraddistinto da una doppia fila di 5 medaglioni scalari sovrapposti di forma ottogonale. Il profilo uncinato, incredibilmente ben definito, racchiude un motivo a “tarantola”, o “kaikalak” uncinato, il cui nucleo a scacchiera policroma è così cromaticamente vario che nessuno di essi è uguale agli altri, a voler così simboleggiare, secondo la filosofia sciamanica, la molteplicità del mondo. Per aumentare ancor più la luminosità, l’annodatore ha dedicato molto spazio alla fila centrale di separazione, formata dalle stesse losanghe a scacchiera policroma contenute nei motivi principali a “tarantola”, e collegate tra loro da colonne di piccoli rombi anch’essi policromi. L’effetto che ne deriva è stupefacente: sembra che il vero motivo principale del tappeto sia proprio costituito da queste losanghe centrali, esaltate dal raro campo a fondo chiaro, tipico degli esemplari più antichi
L’ampia bordura è caratterizzata dalla rara cornice principale di color giallo oro chiaro, nella quale spiccano le severe forme dei doppi uncini, o doppia “ T ”, alternati cromaticamente con gli stessi colori rosso e celeste dei “Memling gul” del campo centrale – alcuni autori riconducono questo motivo alla stilizzazione del simbolo cinese della fortuna e felicità “Shou”- . Le due cornici secondarie a “punte di freccia” reciproche, un classico motivo del Caucaso chiamato “Medacyl” , sono particolarmente ampie, in particolare, quella più interna spicca per il bel colore verde e rosso e le affascinanti abrash. All’osservatore più attento, infine, non sarà sfuggita la ricercata composizione cromatica delle quattro cornicette con motivo a “insegna di barbiere”, o “barberpole”: quella più interna è di colore giallo, celeste e rosso, distinguendosi dalle restanti classiche tre in color bianco e rosso, quasi a voler essere di protezione e unione con i motivi cromatici del campo.
Secondo alcuni importanti studiosi, l’attribuzione di un particolare gruppo di tappeti all’area di Mogan si è dimostrata fin’ora insicura. Lo stesso grande studioso tedesco Schurmann differenziava la produzione dei Mogan da quella dil Talish unicamente per l’uso di colori più brillanti e per la predilezione del “Memling gul”. A riprova di questo ragionamento, anche il famoso studioso russo Kerimov includeva i tappeti Talish e Mogan nell’unico gruppo riconducibile al distretto sovietico di Jebrail (Dzhebrailskii).
Tappeto di altissima importanza collezionistica!
ESEMPLARI SIMILI IN ASTA
Rippon Boswell – Wiesbaden 18 novembre 2000: lotto 96 Euro 13.805
Sotheby’s of New York – 16 dicembre 2009: lotto 45 USD 30.000
Austria Auction Company – 9 maggio 2015: lotto 61 Euro 9.000
Descrizione
TAPPETO KAZAK ANTICO
Questo esemplare, realizzato nel Caucaso sud-orientale, proviene dalle steppe aride di Muganskaja, confinanti con la regione del Talish e del Karabakh. E’ stato annodato dai Nogai, gruppo nomadico di turchi azeri di origine centro-asiatica che, fino al primo quarto del XX secolo, praticavano regolarmente la transumanza estiva delle greggi sulle montagne del vicino Karabakh.
Questi tappeti, definiti in genere Mogan (Mughan, Moghan) ed attribuiti a comunità nomadi, o comunque costrette dalla povertà del terreno a lunghe migrazioni stagionali, sono straordinari. Per una produzione così primitiva, infatti, la struttura è ineccepibile, i disegni hanno spesso un’alta definizione e la gamma dei colori utilizzati è particolarmente ricca, rendendo così questa manifattura degna di una produzione cittadina.
Il motivo principale del campo, diffuso oltre che nel Caucaso, anche in produzioni anatoliche, turcomanne e persiane, è presente in molti quadri del pittore olandese Hans Memnling (da cui prende il nome “Memling gul”), che alla fine del XV secolo era solito dipingere proprio questa tipologia di tappeti ai piedi di Madonne in trono.
L’esemplare qui pubblicato è particolarmente raro per il colore giallo della cornice principale e il bianco del campo centrale. Il motivo centrale è contraddistinto da una doppia fila di 5 medaglioni scalari sovrapposti di forma ottogonale. Il profilo uncinato, incredibilmente ben definito, racchiude un motivo a “tarantola”, o “kaikalak” uncinato, il cui nucleo a scacchiera policroma è così cromaticamente vario che nessuno di essi è uguale agli altri, a voler così simboleggiare, secondo la filosofia sciamanica, la molteplicità del mondo. Per aumentare ancor più la luminosità, l’annodatore ha dedicato molto spazio alla fila centrale di separazione, formata dalle stesse losanghe a scacchiera policroma contenute nei motivi principali a “tarantola”, e collegate tra loro da colonne di piccoli rombi anch’essi policromi. L’effetto che ne deriva è stupefacente: sembra che il vero motivo principale del tappeto sia proprio costituito da queste losanghe centrali, esaltate dal raro campo a fondo chiaro, tipico degli esemplari più antichi
L’ampia bordura è caratterizzata dalla rara cornice principale di color giallo oro chiaro, nella quale spiccano le severe forme dei doppi uncini, o doppia “ T ”, alternati cromaticamente con gli stessi colori rosso e celeste dei “Memling gul” del campo centrale – alcuni autori riconducono questo motivo alla stilizzazione del simbolo cinese della fortuna e felicità “Shou”- . Le due cornici secondarie a “punte di freccia” reciproche, un classico motivo del Caucaso chiamato “Medacyl” , sono particolarmente ampie, in particolare, quella più interna spicca per il bel colore verde e rosso e le affascinanti abrash. All’osservatore più attento, infine, non sarà sfuggita la ricercata composizione cromatica delle quattro cornicette con motivo a “insegna di barbiere”, o “barberpole”: quella più interna è di colore giallo, celeste e rosso, distinguendosi dalle restanti classiche tre in color bianco e rosso, quasi a voler essere di protezione e unione con i motivi cromatici del campo.
Secondo alcuni importanti studiosi, l’attribuzione di un particolare gruppo di tappeti all’area di Mogan si è dimostrata fin’ora insicura. Lo stesso grande studioso tedesco Schurmann differenziava la produzione dei Mogan da quella dil Talish unicamente per l’uso di colori più brillanti e per la predilezione del “Memling gul”. A riprova di questo ragionamento, anche il famoso studioso russo Kerimov includeva i tappeti Talish e Mogan nell’unico gruppo riconducibile al distretto sovietico di Jebrail (Dzhebrailskii).
Tappeto caucasico antico Kazak di altissima importanza collezionistica!