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Questi particolari tappeti venivano annodati nel Caucaso Sud Occidentale, nell’area circostante l’omonimo lago Sewan; sebbene capiti talvolta di vederli presentati con la denominazione di “preghiera a doppia nicchia”, raffigurano, in realtà, la stilizzazione arcaica di un scudo. L’esemplare qui pubblicato, tra i manufatti annodati nell’area di kazak, rientra tra le tipologie meno frequenti, distinguendosi ulteriormente per il raro utilizzo del colore verde, il colore sacro, e per la dimensione contenuta.
All’interno del cartiglio a scudo allungato, di un bel colore celeste di fondo, troviamo una straordinaria simmetria che si sviluppa verticalmente, dove si possono riconoscere gli alberi della vita astratti, con rami caratterizzati da una cromia moto vivace e contrastata, che conducono ad un motivo a losanga scalettata, contenente il vero centro del tappeto: una più piccola e magica losanga uncinata quadripartita. Tutt’intorno, come da tradizione, notiamo una moltitudine di piccoli elementi scaramantici ornamentali, in massima parte di origine tribale: stelle scalettate, diamanti e motivi ad “S”, estrema stilizzazione del drago. Da notare i due grandi fiori a rosetta a otto petali, posti a protezione dell’accesso alle due cuspidi dello scudo, contenenti ciascuna un arcaico motivo totemico preislamico tribale.
Raro, per questo tipo di Kazak, il complesso sistema di bordure, la principale delle quali con il motivo detto “a foglie e calice” che, grazie al fondo bianco, conferisce luminosità al tappeto.
Un pezzo arcaico ed originale.
LETTERATURA:
TAPPETI ORIENTALI CAUCASICI-PERSIANI – D. Eder / E. Ashenbrenner; figg.13 e 15; pagg. 66 e 68